Sarcopenia: definizione, cause, sintomi e cura
Sarcopenia è un termine composto da due parole che derivano dal greco “sarx” e “penia” che significano rispettivamente “carne” e “povertà”. Con questo termine definiamo una condizione fisiologica di perdita progressiva di massa muscolare e diminuzione della forza.
È un processo naturale e progressivo legato all’invecchiamento che non si può evitare ma con alcuni accorgimenti si può rallentarne l’evoluzione. Inizia a comparire dopo i 40 anni con una graduale perdita di massa muscolare che porterà a dimezzare il patrimonio muscolare intorno ai 75 anni.
Nello specifico la sarcopenia si manifesta con una atrofia muscolare che determina la riduzione del volume muscolare e del numero delle fibre muscolari soprattutto quelle di tipo 2 responsabili dei movimenti contrattili.
Possiamo notare che alla massa muscolare si sostituisce progressivamente il tessuto adiposo (es: grasso viscerale) e tessuto fibroso.
Vengono danneggiate anche le giunzioni neuromuscolari, che iniziano a degenerare con un incremento dello stress ossidativo a carico delle fibre muscolari.
Quali sono le cause della sarcopenia?
La sarcopenia non è solo una condizione fisiologica legata all’età che si accentua con il passare del tempo.
Diverse cause possono concorrere a definire questa condizione patologica:
- Il malassorbimento intestinale da malattie croniche dell’intestino (es. il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, ecc),
- cattive abitudini alimentari e diete ipocaloriche.
- pazienti obesi e bariatrici (obesità sarcopenica)
- Una mancata o una riduzione dell’attività fisica quando un paziente si trova ad affrontare un periodo di prolungata immobilità, come nel caso di lunghi decorsi post-operatori, allettamento o in caso di ingessature.
- Possono incidere anche il deficit di ormoni anabolizzanti come il testosterone e l’ormone della crescita.
- Intensa attività sportiva non supportata da adeguata integrazione proteica.
Quali sono i sintomi della sarcopenia
La sarcopenia si manifesta con sintomi precisi che devono essere valutati accuratamente dal medico curante. Nel dettaglio, tale patologia deve essere diagnosticata correttamente per evitare che possa degenerare in maniera rapida.
Nei soggetti in età avanzata la sarcopenia, infatti, può degenerare in una sindrome da fragilità dell’anziano e sfociare in forme di disabilità.
Tra i sintomi più comuni c’è il senso di debolezza e di stanchezza persistente. Il paziente con sarcopenia ha spesso un’andatura rallentata e una difficoltà a mantenere una corretta postura. Si nota anche una tendenza alle cadute.
Questi segnali, tuttavia, possono essere collegati ad altre patologie, per cui è necessario ricorrere a degli esami per rilevare una eventuale atrofia muscolare e la diminuzione della forza.
Cura della sarcopenia: cosa fare?
Come abbiamo detto all’inizio, dobbiamo distinguere una sarcopenia fisiologica, che avviene con il passare del tempo e una sarcopenia patologica, che può essere causata da malnutrizione, stile di vita sedentario o post-intervento chirurgico.
Diciamo subito che non esiste un protocollo di cura univoco per la sarcopenia.
Quello che è possibile fare, per migliorare la qualità di vita, consiste nel rallentare la perdita di massa muscolare è intervenire sulla dieta e lo stile di vita.
In alcuni casi, il medico potrebbe valutare la necessità di un’integrazione proteica, attraverso l’utilizzo di alimenti a fini medici speciali come Dixypro Hp a base di proteine del siero del latte idrolizzate da isolato (WPH-90) potenziato con BCAA, VITAMINA D3 e Inositolo. Studi clinici, infatti, dimostrano che le proteine alimentari che derivano da prodotti di origine animale, piuttosto che da fonti vegetali, sembrano più efficaci nell’indurre la sintesi proteica muscolare.
In particolare, la presenza di Inositolo (Vitamina B7), di Vitamina D ed aminoacidi ramificati (BCAA) sono fondamentali perché:
- il primo aiuta il cervello a superare lo stress psico-fisico derivante da stati depressivi che spesso accompagnano la sarcopenia.
- La seconda gioca un ruolo importante nel metabolismo muscolo-scheletrico.
- Gli aminoacidi ramificati (leucina, isoleucina e valina), che rappresentano il 20% delle proteine muscolari, vengono assorbiti direttamente a livello muscolare e quindi non necessitano di metabolismo epatico.
Oltre alla dieta è necessario riprendere con costanza l’attività fisica, rinforzando braccia, gambe, addome, spalle e il dorso, così da sviluppare maggior resistenza. Bisogna affidarsi ad esperti che aiutino a realizzare un piano equilibrato dove possano essere coniugati corrette abitudini alimentari ed esercizi fisici che sviluppino sia la forza che la massa muscolare.