Come funziona la digestione dopo un intervento di chirurgia bariatrica?
La vita di un paziente obeso cambia radicalmente in seguito all’intervento bariatrico. Questo cambiamento coinvolge non solo l’alimentazione o un’adeguata attività fisica, ma anche i meccanismi fisiologici riguardanti la digestione.
Anche se oggi la Sleeve gastrectomy rappresenta l’intervento più utilizzato, il chirurgo può scegliere diverse tecniche operatorie in relazione all’anamnesi e al quadro clinico del paziente candidato all’intervento bariatrico.
Come il bendaggio gastrico modifica la digestione
La banda gastrica di fatto non crea alterazioni per quanto riguarda i meccanismi di digestione, perché rispetto ad altre tipologie di intervento non viene bypassato parzialmente nessun altro organo compreso nel processo.
La banda gastrica, infatti, rende lo stomaco meno capiente, per cui l’alimentazione avviene in maniera più graduale e in minore quantità. Si mangia di meno perché si raggiunge prima il senso di sazietà. L’altra faccia della medaglia è che il ridotto apporto di cibo può causare malnutrizione, quindi una mancata introduzione di elementi nutritivi fondamentali che devono essere integrati.
Sleeve gastrectomy e digestione: quali sono i cambiamenti
Rispetto al bendaggio gastrico, la sleeve gastrectomy è un intervento irreversibile. Quest’ultimo consiste in una resezione gastrica verticale che comporta la tubulizzazione dello stomaco residuo.
Lo scopo dell’intervento è quello, da un lato, di ridurre la capacità dello stomaco inducendo un rapido senso di sazietà, dall’altro determinare una forte riduzione della grelina, l’ormone che causa il senso di fame.
Pur non coinvolgendo l’intestino, la resezione del fondo gastrico influenza lo stato dei micronutrienti a causa della ipocloridria, della velocità di transito e della mancanza del fattore intrinseco fondamentale per l’attivazione della vit.B12. Questa situazione determina un insufficiente assorbimento di calcio, ferro, zinco, rame, magnesio, acido folico e selenio, per cui si rende necessaria una corretta supplementazione di micronutrienti e sali minerali.
Bypass Gastrico RNY: quali sono gli effetti sulla digestione
Tra gli interventi di chirurgia bariatrica il bypass gastrico è quello più utilizzato per combattere l’obesità grave (BMI >40) Determina un significativo calo ponderale in quanto l’intervento modifica sia l’anatomia che la fisiologia dell’apparato gastrointestinale. Questa tecnica, infatti, prevede la creazione di una sacca stomacale che bypassa quasi il 90% dello stomaco. Tale aspetto diminuisce considerevolmente la produzione degli acidi e di fattore intrinseco, limitando l’assorbimento dei nutrienti.
In più, in questo tipo di intervento si procede bypassando anche parte dell’intestino tenue in lunghezza variabile. Generalmente si bypassa il duodeno, che è responsabile dell’assorbimento di calcio, magnesio e ferro, ma anche delle tiamine e delle vitamine liposolubili. Pertanto, chi subisce questo intervento di tipo malassorbitivo deve necessariamente far ricorso all’assunzione di integratori e AFMS specifici per pazienti bariatrici.
Come cambia la digestione con un intervento eseguito con la tecnica Duodenal Switch
Quando si effettua un intervento di switch duodenale si combinano gli effetti digestivi della sleeve gastrectomy e del bypass. Il rischio, per i pazienti, è quello di incorrere in carenze di vitamine liposolubili del gruppo A, D, E e K nonché di Sali minerali. In questo caso è fondamentale un’integrazione a vita, per evitare un peggioramento delle proprie condizioni fisiche.
Non tutte le carenze si presentano subito dopo l’intervento, pertanto sono necessarie misure preventive che si esplicano attraverso un percorso di controllo degli esami clinici, per tutelare la salute sul lungo termine.
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