Chirurgia Metabolica e bariatrica: quali possono essere le carenze vitaminiche e le problematiche nutrizionali
La chirurgia bariatrica spesso viene definita come chirurgia metabolica perché a metà degli anni ’90 si osservò che pazienti con diabete di tipo 2 (TD2) sottoposti a chirurgia bariatrica riportarono un notevole miglioramento o risoluzione del diabete subito dopo l’intervento.
Questo approccio chirurgico diventa una procedura salvavita, laddove la grave obesità si associa a malattie cardiovascolari, diabete e patologie neurologiche dovute alla malnutrizione e carenze di micronutrienti.
Dopo essersi sottoposti a un intervento di chirurgia bariatrica inizia un percorso che porterà il paziente a cambiare il proprio stile di vita e ad avere un rapporto con il cibo diverso rispetto a quello che aveva in passato.
Sia nei pazienti che hanno subito un intervento di tipo restrittivo che malassorbitivo, la riduzione dello stomaco, unita alla resezione di tratti dell’apparato digerente interferisce con la capacità di assorbire molti micronutrienti e macronutrienti.
L’esperienza dimostra che l’intervento di chirurgia bariatrica non rappresenta solo una limitazione di assunzione calorica per perdere peso, ma il punto di partenza per costruire una nuova relazione con il proprio corpo e imparare ad assecondare le nuove esigenze dell’organismo.
Le carenze di vitamine, di minerali e di proteine possono essere responsabili di diverse patologie che possono rivelarsi pericolose per la salute del paziente.
In tal senso, un ruolo cruciale è rappresentato dall’utilizzo di integratori bariatrici, opportunamente formulati al fine di rispondere al fabbisogno nutrizionale del paziente bariatrico.
Quando si verificano carenze nutrizionali nel paziente bariatrico?
Quando si parla di carenze nutrizionali va guardata la storia clinica del paziente, in quanto alcuni deficit sono presenti in epoca antecedente all’intervento.
In questa fase preliminare si tenta di correggere lo stile alimentare, risolvere gli aspetti psicologici e migliorare le carenze nutrizionali affinché il paziente possa accedere all’intervento nelle migliori condizioni cliniche ed ottimizzare i tempi di recupero nel post intervento.
Generalmente, dopo un intervento di sleeve oppure di bypass gastrico si notano delle carenze di micronutrienti che riguardano circa il 50% dei pazienti sottoposti a queste procedure. La valutazione si svolge sul medio e lungo termine, ciò significa che il paziente dovrà non solo assumere degli integratori a vita, ma ci sarà la necessità di valutare eventuali deficit che possono verificarsi nel corso del tempo.
Da ciò si capisce l’importanza di seguire le indicazioni del nutrizionista e a non saltare i controlli e screening programmati. Come vedremo in seguito, le principali carenze di micronutrienti che si osservano in entrambe le tipologie di intervento riguardano principalmente: le vitamine del gruppo B (B12,B9,B1), la vitamina D e il Ferro.
Oltre al ridotto apporto nutrizionale, altre conseguenze di deficit nutrizionale sono rappresentate da alcune complicanze post-chirurgiche tra cui nausea, vomito e diarrea. Le carenze possono persistere se il paziente è resistente rispetto alle raccomandazioni nutrizionali e al protocollo di integrazione.
Cosa accade se il paziente non aderisce alla supplementazione raccomandata?
Come detto in precedenza, le carenze nutrizionali nei pazienti bariatrici rappresentano un serio problema e la supplementazione di micronutrienti attraverso Alimenti a fini medici speciali ed integratori specifici rappresentano la soluzione clinica.
Per quanto riguarda la vitamina B12, la sua carenza è più a rischio nella Sleeve, a causa della mancanza del fattore intrinseco; va dosata annualmente, e nel caso di bypass gastrico il deficit può arrivare fino al 40%.
La vitamina B9 è un importante fattore antianemico, ma favorisce anche l’equilibrio del sistema nervoso e gioca un ruolo importante nella prevenzione nelle malattie cardiovascolari. La sua carenza varia tra il 10 ed il 40%, sia nelle procedure malassorbitive che in quelle restrittive e può essere provocata da anemia post-chirurgica, da inadeguata assunzione, o alterato assorbimento dovuto ad ipocloridria e pH intestinale modificato.
La carenza di folati e di acido folico può essere facilmente corretta tramite l’assunzione di 400 mcg di Acido Folico. Tale raccomandazione non deve essere ignorata, in particolar modo, dalle donne che dopo l’intervento bariatrico progettano una gravidanza.
Devono essere contrastati anche i bassi livelli di tiamina o vitamina B1. Quest’ultima è un cofattore di processi enzimatici che regolano il metabolismo energetico, della biosintesi degli acidi nucleici e presiede i meccanismi di difesa antiossidanti.
La carenza di vitamina B1 si sviluppa principalmente a causa del vomito che non ne consente l’assorbimento, ed è stata osservata in oltre il 30% dei pazienti a distanza di 5 anni.
Strettamente connesse tra loro, la mancanza di Vitamina D e di Calcio potrebbe essere responsabile di osteoporosi e perdita ossea. Tali fenomeni possono essere osservati anche a distanza di mesi dalla sleeve. In caso di bypass gastrico notiamo un malassorbimento diretto del calcio, che è indipendente dalla carenza di vitamina D.
Tra gli oligoelementi, il ferro arriva ad essere carente fino al 50% dei pazienti operati sia negli interventi di tipo restrittivo che malassorbitivo, e porta ad anemia sideropenica, una delle più frequenti complicanze della chirurgia bariatrica, determinata da ridotta assunzione e diminuito assorbimento.
Infine, altre carenze osservate sono quelli riguardanti la vitamina A, vitamina E, vitamina K, rame, zinco e selenio.
Per compensare le carenze nutrizionali post-intervento bariatrico, Bioitalia propone una gamma di integratori bariatrici e Bariatrifast, un Alimento a Fini Medici Speciali.
Quest’ultimo, sia nel formato bustine che compresse, presenta una formulazione elaborata seguendo linee guida internazionali, ed è studiata per rispondere al fabbisogno nutrizionale di soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica. Il suo utilizzo può essere raccomandato negli interventi malassorbitivi o misti per sostenere la dieta di soggetti che necessitano di dosi importanti di micronutrienti. Le bustine sono consigliate in tutti i tipi di intervento quando il paziente, nelle prime settimane dopo l’intervento, deve seguire una dieta liquida/semiliquida.
Bariatrifast è stato il primo AFMS che ha ottenuto dal Ministero della Salute, l’indicazione per il regime alimentare post chirurgia bariatrica per contrastare eventuali carenze nutrizionali.
Ma la carenza di micronutrienti non riguarda soltanto i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica. Oggi, infatti, si parla sempre più di malassorbimento intestinale che riguarda l’inadeguata assimilazione di sostanze alimentari dovuta a diversi fattori: celiachia, M. di chron MICI, alterazione della flora intestinale, malattie del pancreas, carenze enzimatiche e neoplasie dell’apparato gastroenterico bariatrico. A tal proposito l’efficacia di Bariatrifast è stata recentemente dimostrata in uno studio che ha coinvolto circa 60 pazienti condotto in collaborazione con ADI. L’obiettivo dello studio era valutare l’efficacia di migliorare il quadro clinico di pazienti con malassorbimento causato da patologie infiammatorie intestinali (celiachia, Morbo di Chron, Sibo, ecc).
Il risultato finale ha confermato l’obiettivo iniziale che ci si era prefissi: l’assunzione di Bariatrifast da parte di pazienti con malassorbimento si associa ad un miglioramento del quadro ematologico e ad un incremento dei livelli sierici di vitamina D e di Vitamina B12. Nessun paziente ha segnalato effetti indesiderati correlabili con l’uso del prodotto.