Chirurgia bariatrica e intolleranze alimentari. Facciamo chiarezza
La chirurgia bariatrica è una procedura salvavita che si rende necessaria quando c’è bisogno di una soluzione d’impatto al problema dell’obesità grave o patologica.
In questa tipologia di paziente, infatti, ogni rimedio o dieta non ha sortito l’effetto desiderato, per cui si rende necessario procedere chirurgicamente per limitare l’introduzione di cibo o il suo assorbimento.
Nel dettaglio, quando si parla di intervento bariatrico ci troviamo in presenza di procedure restrittive, malassorbitive, oppure di tecniche miste. Nel dettaglio, le procedure restrittive hanno la funzione di limitare la capacità dello stomaco, quindi il senso di fame così come la possibilità di ingerire il cibo sono ridotte; ciò accade, per esempio, con interventi come il bendaggio gastrico.
Nel caso di interventi malassorbitivi, come la diversione biliopancreatica e il mini by-pass gastrico, in questo caso assistiamo a una ridotta capacità dell’apparato digerente nell’assorbire i nutrienti.
Quando parliamo di interventi eseguiti con tecniche miste, invece, ci riferiamo essenzialmente al bypass gastrico che riduce la tasca dello stomaco e limita l’assorbimento dei nutrienti a livello intestinale.
Come possiamo vedere da questa breve descrizione, l’intervento bariatrico agisce sulle modalità e il funzionamento dell’apparato digerente e modifica le modalità in cui avviene il processo di digestione.
All’indomani dell’intervento bariatrico si assiste a una necessità da parte del paziente di approcciare all’alimentazione in maniera del tutto diversa, seguendo in maniera rigida le preiscrizioni dietetiche.
Le fasi della dieta post-intervento bariatrico perché sono importanti
Negli articoli precedenti abbiamo trattato alcune tematiche come la dieta post sleeve gastrectomy o le modalità in cui cambia la piramide alimentare del paziente bariatrico.
Un tema, finora non ancora approfondito è quello delle intolleranze alimentari. Il paziente bariatrico non è seguito solo da un chirurgo, ma da un’equipe multidisciplinare di cui fa parte anche un esperto in nutrizione e dieta.
Questa figura è fondamentale per aiutare il paziente a instradarsi sul binario della corretta alimentazione, ma anche per modificare le prescrizioni mediche in caso di bisogno.
Dopo l’intervento, è necessario adattare la propria alimentazione alle mutate capacità dell’apparato digerente. In tal senso distinguiamo tre fasi:
- dieta liquida
- dieta semisolida
- dieta solida.
Ciò significa che il paziente percorrerà un percorso simile a quello dello svezzamento, che generalmente si affronta nel corso del primo anno di vita.
Come per i bambini piccoli c’è una gradualità nell’inserimento dei cibi, questo succede perché nel momento in cui passiamo da dieta liquida a semisolida e da semisolida a solida, il paziente potrebbe non essere più in grado di tollerare determinati alimenti.
A seguito di un intervento bariatrico potrebbero sorgere delle intolleranze alimentari temporanee o permanenti, per questo è necessario adattare la dieta in base alla risposta del singolo paziente. Se al primo tentativo di assunzione di un particolare cibo il paziente manifesta dei disturbi, potrebbe essere il caso di escludere l’alimento e riproporlo in seguito per testarne la tollerabilità.
Le intolleranze alimentari possono manifestarsi con sintomi quali gonfiore, diarrea, vomito, nausea, dolori addominali, cefalea e difficoltà respiratorie.
Pazienti sottoposti a interventi come sleeve gastrectomy, mini bypass e bypass gastrico riportano alterazioni nel gusto. Spesse volte capita con il gusto della carne che, dopo l’intervento, non tollerano più come prima.
Eventuali intolleranze possono incidere sui deficit nutrizionali che possono verificarsi all’indomani dell’operazione. Tuttavia, il paziente obeso può presentare tali deficit anche prima dell’intervento, poiché possono essere causati da un’alimentazione squilibrata.
Tali deficit, che possono riguardare le proteine, le vitamine e Sali minerali, possono essere corretti attraverso una supplementazione adeguata.
Per sopperire ai deficit di proteine è possibile utilizzare un prodotto come Dixypro Hp che può essere somministrato sia prima dell’intervento per prevenire la perdita di massa muscolare, che nel corso della dieta liquida, semisolida o solida.
Il preparato solubile a base di proteine del siero del latte idrolizzate da isolato (WPH-90) potenziato con BCAA, VITAMINA D3 e Inositolo, può essere aggiunto a diverse ricette e non solo a liquidi per rendere la sua somministrazione ancora più semplice.
Nel caso, invece, di deficit di vitamine e Sali minerali, la risposta di Bio Italia si concretizza in Bariatrifast compresse o bustine solubili. Questo prodotto è stato il primo AFSM, autorizzato dal ministero della Salute “per il trattamento dietetico in soggetti post-chirurgia bariatrica malassorbitiva”. La sua somministrazione potrebbe essere consigliata per prevenire i deficit nutrizionali che si possono verificare dopo interventi malassorbitivi o misti.
In conclusione
Possiamo dire che la chirurgia bariatrica può determinare delle intolleranze alimentari perché modifica la struttura e la funzionalità dell’apparato gastrointestinale, riducendo la superficie di assorbimento dei nutrienti e alterando la flora batterica.
Talvolta, apportando delle modifiche al piano nutrizionale e con una corretta supplementazione effettuata con fermenti lattici adeguati e integratori bariatrici possiamo prevenire i deficit nutrizionali e ristabilire l’equilibrio della flora intestinale per favorire la digestione e minimizzare gli effetti collaterali che possono verificarsi al cambio di alimentazione.