Carenza di vitamina D (ipovitaminosi) e obesità: perché sono correlate
L’obesità è un fenomeno causato da una molteplicità di fattori. Il tipo di regime alimentare seguito riveste un ruolo importante, perché gli squilibri nutrizionali possono causare condizioni più o meno gravi di malnutrizione.
Il paziente obeso, infatti, può essere affetto da malnutrizione e stati carenziali come l’ipovitaminosi D, che identifica proprio le carenze di vitamina D.
Che cosa è la vitamina D e perché è importante?
La vitamina D è uno dei pilastri del nostro corpo: concorre nella salute delle ossa e una mancanza importante può minare l’integrità dello scheletro. Tra le conseguenze causate dall’ipovitaminosi D
ci sono patologie come l’osteomalacia e l’osteoporosi.
La vitamina D viene sintetizzata dal nostro organismo quando è stimolata dalla luce solare. Inoltre, solo pochi cibi hanno un contenuto di vitamina D apprezzabile. Tra questi ci sono latte, uova, salmone e tonno.
Lo stato carenziale da vitamina D si verifica nel paziente gravemente obeso perché conducendo una vita sedentaria, il soggetto esce con difficoltà e per tempi troppo esigui per stimolare in maniera corretta l’organismo alla produzione. Nei casi più gravi il paziente potrebbe essere completamente allettato.
Nel caso di malattie epatiche o renali assistiamo nei pazienti a stati carenziali da vitamina D.
La dieta sbilanciata è un altro fattore che non consente al corpo di assorbire i nutrienti necessari. Altre cause possono dipendere da fattori ambientali come la latitudine e lo stile di vita.
Alimentazione sbilanciata: perché crea malnutrizione e ipovitaminosi
Come abbiamo raccontato in un articolo precedente (Obesità e dipendenza dal cibo: quando lo stomaco è nel cervello) il paziente obeso tende a scegliere i cibi non in base alla loro salubrità, ma in base a meccanismi di ricompensa o di compensazione.
Via libera, quindi, a una dieta ricca di grassi e zuccheri semplici che concorrono nell’alterazione del metabolismo energetico. Inoltre, una dieta sbilanciata, unita a uno stile sedentario e a una scarsa esposizione alla luce solare hanno come conseguenza carenze di vitamina D.
Nel paziente obeso, il tessuto adiposo è come se riuscisse a sequestrare parte della Vitamina D che circola nel sangue, causando l’ipovitaminosi, che a sua volta favorisce gli accumuli adiposi. Siamo di fronte a un ennesimo circolo vizioso dovuto a comportamenti errati che vedono protagoniste scelte alimentari e stile di vita profondamente dannosi per il nostro organismo.
Integrazione proteica e Vitamina D: perché sono importanti per il paziente bariatrico
Nelle fasi pre-intervento e nel post intervento l’equipe medica può valutare la somministrazione di alimenti a fini medici speciali a base di proteine idrolizzate da isolato del latte e di Vitamina D.
Nella fase preoperatoria, la somministrazione di tali nutrienti è fondamentale per aiutare il paziente a raggiungere gli obiettivi di peso prestabiliti per accedere all’intervento. I prodotti a base di proteine idrolizzate del latte e ricchi di Vitamina D3, come Dixypro Hp Bioitalia, sono fondamentali per preservare la massa magra e offrire un’adeguata supplementazione proteica, che va a colmare quegli stadi di malnutrizione che vengono spesso riscontrati nel paziente bariatrico.
Per quanto riguarda la fase post-intervento, gli alimenti a fini medici speciali solubili, come Dixypro Hp, sono molto utili per offrire al paziente bariatrico i nutrienti necessari che corrispondono alle nuove esigenze dell’organismo.
In particolare, nei primi periodi, quando la dieta è liquida o semiliquida è necessaria l’integrazione proteica e di Vitamina D proprio per favorire il dimagrimento e allo stesso tempo garantire un apporto di nutrienti bilanciato.
Inoltre, nel caso di interventi malassorbitivi, in base allo stato di salute del paziente, monitorato tramite controlli scadenzati, si potrebbe rendere necessaria la somministrazione di integratori di vitamine e minerali per pazienti bariatrici.
Questi ultimi sono fondamentali per assicurare un apporto costante ed efficace di nutrienti. In alcuni casi gli integratori sono prescritti a vita, proprio perché l’apparato digerente perde la funzione di assorbire dal cibo i nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo.
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